il Filo di Arianna
strumenti utili per sbucciare la cipolla
Introduzione
« Noi siamo trasparenti », dice Igor all’inizio dei laboratori vocali. La nostra voce è uno specchio molto preciso del nostro stato psico-fisico, trasmette la frequenza su cui siamo sintonizzati, contiene le nostre emozioni e rivela le nostre emozioni.
Dopo una decina di anni di lavoro intenso sulla liberazione vocali insieme a gruppi di persone di tutte le età, abbiamo visto quanto sia comune riscontrare uno stato di malessere che a seconda del caso impedisce alle persone di sentirsi libere, sia nella vita che nell’espressione vocale o canora. |
Voglio condividere alcuni strumenti che ci hanno aiutato in questi anni. Sia individualmente che come coppia abbiamo fatto diverse esperienze, seguito discipline e tecniche sia orientali che occidentali, sperimentato terapie alternative e vari rimedi per sciogliere il corpo, conoscerci in profondità e ritrovare una buona armonia psico-fisica.
Negli ultimi 25 anni Igor e io abbiamo cercato e sperimentato tutto quello che qui vi consigliamo, certi che incontreremo tanti altri validi strumenti sul nostro cammino. Siamo anche consapevoli del fatto che ogni essere umano è unico e irripetibile, per cui quello che ha funzionato per noi non per forza deve funzionare per te, ma potrà ispirare e stimolare ricerca e sperimentazione ulteriori. Coraggio e pazienza! |
Questi Lavori in Corso non sono una maledizione che ci isola nella disperazione, ma piùttosto una missione che ci accomuna. Condividere, lasciarci guidare e, quando necessario, aiutare nel processo può essere molto utile, perchè la nostra mente è abile e sà come ingannarci e il corpo è abitudinario e preferisce averla comoda. Il nostro ego è terribilmente affezionato alla sua disgrazia e fà di tutto per non mollarle, con la paura di perdere la sua identità. Ma noi vogliamo andare oltre l’ego e conoscerci più profondamente, ritrovare la nostra grazia, sentire il profumo e la Voce dell anostra Anima… E sappiamo che è possibile perché abbiamo varie testimonianze di chi prima di noi ha fatto questo viaggio con curiosità, sviluppando determinazione, coraggio e pazienza.
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Una cosa è certa: abbiamo capito che siamo come cipolle, tutti abbiamo vari strati, ne troviamo uno o vari puliti, poi con sorpresa ne arriva uno più rinsecchito, quindi è un lavoro che non finisce mai. Quando avete davanti (o dentro di voi) qualcuno che vi dice « Basta ! Dopo tutto questo il lavoro su di me credevo proprio che… » sorridete, ringraziate per l’occasione di praticare la compassione amorevole…e scegliete o consigliate uno dei vari strumenti a disposizione!
Augurando che questi sintesi possono essere utili, vi chiedo gentilmente: se trovate errori, segnalatemeli! - Arianna
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Ci sono 7 principi hawaiani che ho avuto la fortuna di incontrare sul mio cammino già tanti anni fà, traendone grande ispirazione. Scrivendo questa introduzione mi è venuto in mente Pono, il principio che insegna « l’unità di misura della verità è l’efficacia ». Ci ho messo un pò a capirlo bene ma ora mi è chiaro : qualsiasi cosa diventa per me vera quando funziona nel mio caso unico e mi aiuta a vivere meglio sia oggi che domani. Quindi, in questo viaggio sul cammino della felicità per alcuni, dell’illuminazione per altri, che per noi sono la stessa cosa… andiamo in cerca di ciò che funziona, che é efficace e quindi vero, per noi!
Costellazioni Familiari
Il metodo delle costellazioni familiari è stato sviluppato all’inizio degli anni 1990 dall’austriaco Bert Hellinger.
Le basi su cui Hellinger sviluppa il suo lavoro sono la teologia, la filosofia, le esperienze con grandi gruppi interreligiosi in qualità di missionario cattolico, l’interesse nella fenomenologia, gli studi di psicoanalisi e analisi transazionale, una mente aperta e il dono della sintesi. Un ruolo fondamentale è dovuto alla lunga convivenza con la tribù sudafricana degli Zulù, da cui Hellinger ha appreso lingua e rituali. In questa tribù come in quasi tutte le società tribali della terra, il ruolo degli antenati ha una grande importanza e ritengono influenzi la vita presente dei discendenti. |
Durante una costellazione il soggetto che porta una problematica da risolvere sceglie altre persone per rappresentare la tematica che potrebbe essere un problema con il partner, i figli, il lavoro o qualsiasi altra cosa. Nello svolgersi della costellazione, cioè dei movimenti e degli scambi tra le persone che stanno rappresentando, la guida potrà individuare se e cosa è da attribuire a eventi traumatici del passato e se ci sono eventuali antenati che hanno lasciato aperte delle situazioni, in attesa di essere risolte.
Lo scopo finale della costellazione non è scavare all’infinito nei meandri della storia, ma riportare l’armonia nel sistema, nello spazio e tra le persone. Questo si ottiene attraverso dei movimenti e degli scambi di azioni e frasi. Anche se nessuno dei presenti è a conoscenza delle vicende famigliari del soggetto, se la seduta è completa nella scena finale si ritrova l’armonia e tutti possono sperimentare una sensazione di leggerezza e conclusione. |
Grazie alla validità di questo sistema possiamo comprendere che i nodi, gli squilibri, le ferite, i traumi e persino i « segreti di famiglia » vengono passati ai discendenti non solo attraverso il dna ma attraverso un vero e proprio spazio e mezzo, chiamato campo morfo-genetico. La bella notizia è che questo campo è libero e possiamo attingervi in modo diretto, anche se all’inizio meglio se accompagnati e guidati da una persona preparata.
In Europa molti nostri antenati sono stati coinvolti in almeno una delle due guerre mondiali, a questo proposito abbiamo potuto sperimentare personalmente quanto dolore possa essere tramandato a noi, e fortunatamente da noi sciolto, anche senza la conoscenza di quanto sia accaduto. Anche per questo motivo alla fine consigliamo a tutti di partecipare ad almeno un incontro di costellazioni per poter sperimentare personalmente e non accontentarsi di quanto letto o sentito dire. Come in ogni cosa è importante scegliere una buona guida, cercando e informandosi bene.
Un recente sviluppo di questa tecnica è proposto da un giovane studioso italiano, Marco Massignan, esperto in culture tribali dei popoli nativi americani. Dopo anni di partecipazione a cerimonie native e dopo aver studiato la tecnica delle costellazioni famigliari, ha sperimentato l’integrazione con alcuni elemeneti rituali che secondo lui hanno completato il lavoro di Hellinger, dando risultati ancora più profondi. Anche lui ha scritto un libro interessante e propone corsi che stanno avendo un buon riscontro.
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Lavorare in questo modo ci ha permesso di vedere direttamente, anche dall’esterno, le nostre dinamiche personali e allo stesso tempo fare qualcosa per risolverle, portando armonia e pace, accettazione e perdono agli antenati e alle soluzioni che richiamavano la nostra attenzione attraverso il disagio iniziale che sentivamo come nostro.
Consigliamo le costellazioni familiari a tutte le persone che si sentono bloccate da qualcosa che non comprendono, a chi si ritrova spesso a vivere le stesse situazioni o emozioni anche se con persone diverse e a chi vuole riportare l’armonia nella propria storia famigliare, sapendo già dell’esistenza di traumi o nodi nel passato. LeggiMarie sophie Hellinger e Bert Hellinger, ‘Conoscere le Costellazioni Familiari, Tecniche Nuove’, Edizioni, Novembre 2010
Gabriella Ten Hovel, ‘Bert Hellinger, Riconoscere ciò che é’, Edizioni Feltrinelli, Maggio 2011 Bertold Ulsamer, ‘Senza Radici non si Vola’, Edizioni Crisalide, Gennaio 2001 Marco Massignan, 'Costellazioni Rituali', Edizioni Urra, Marzo 2009 |
Comunicazione empatica
Conosciuto anche come La Comunicazione Non Violenta o NVC (da Non Violent Communication, nasce in America) questo metodo di comunicazione compassionevole è utilizzato da anni come strumento di mediazione in vari tipi di situazioni di disaccordo, scontro, tensione e violenza a livello internazionale.
La storia pensonale di Marshall Rosenberg e la sua sensibilità lo spingono a cercare e in seguito codificare una modalità di comunicare che sia empatica, reale e risolutiva, rispettosa di entrambe le parti coinvolte nel confronto. |
Imparare e praticare la Comunicazione Non Violenta ci è stato consigliato da almeno tre persone che nella nostra vita sono state e rimarranno importanti, per cui abbiamo preso il tempo per approfondirla e apprezzarne la validità, diventando a nostra volta sostenitori entusiasti di questo « metodo», che potrebbe essere la base dell’educazione e ci auguriamo lo diventi.
Ci ha fatto molto bene leggere di come attraverso la NVC siano stati gestiti conflitti tra persone di diverse situazioni come per esempio tra detenuti e guardie di una prigione americana, tra membri di gang delle strade di una grande metropoli, tra un gruppo di israeliani e palestinesi, tra due gruppi etnici africani in guerra tra loro come anche tra coppie in crisi e genitori e figli. |
In tutti i casi quello che traspare sono il processo di comunicazione e la risoluzione armonica degli scambi qualsiasi sia la problematica trattata. Grazie a questo sistema possiamo imparare a essere più consapevoli e esprimere le nostre emozioni, comunicando con l’altro in modo rispettoso e efficace.
Guardarci dentro in ogni situazione, nel profondo, aprirci alla verità nostra e dell’altro, ascoltare empaticamente e rispondere dal cuore in modo chiaro arricchendoci a vicenda, sono le chiavi che ci regala la comunicazione non violenta. Marshall R. Rosenberg, ‘Le Parole sono Finestre (oppure muri)’, Edizioni Esserci, Dicembre 2003 YOUTUBE > |
Ho'Oponopono
Dalle Hawai’i è arrivata questa ondata di guarigione attraverso il perdono chiamata Ho’oponopono, che in una traduzione riportataci significa «rimettere ogni cosa al suo posto. »
Come per altri rituali arrivati da lontano attraverso intermediari occidentali, questo Ho’oponopono sta diventando una moda, molti ne parlano e si rischia di ridurre il valore di questo processo, nato dalla tradizione di un popolo molto pacifico che tutt’ora onora gli anziani e quello che hanno da insegnare. Le parole chiave di questo processo sono molto efficaci anche se dipende molto dal nostro atteggiamentomentre le ripe-ti-amo. Mi dispiace, ti chiedo perdono, grazie, ti amo. Il perdono libera dal peso che tante volte portiamo con noi per molto tempo, a volta per vite intere, ma per funzionare dobbiamo responsabilizzarci e sentire che dentro di noi, nel profondo, si scioglie quel nodo che era rimasto così a lungo e riusciamo a lasciarlo andare con umiltà e amore. |
Siamo anche nel campo del potere liberatorio della preghiera, infatti le parole dell’Ho’oponopono sono la sintesi di un processo più articolato utilizzato da centinaia di anni dai kahuna (anziani saggi) nelle famiglie hawaiane. Nel 1976 la kahuna Morrnah Nalamaku Simeona ha adattato questa cerimonia tradizionale in una bellissima preghiera, nata per essere tramandata ai giorni nostri. Preghiera Di Liberazione
"Divino Creatore, Padre, Madre, Figlio, Tutti in Uno... Se Io, la Mia Famiglia, i Miei Parenti o Antenati, abbiamo offeso Te, la Tua Famiglia, i Tuoi Parenti o Antenati, in pensieri, parole, fatti o azioni, dall'inizio della Nostra Creazione fino ad ora, Io chiedo il Tuo Perdono... Lascia che questo Perdono ripulisca, purifichi, liberi tutte le memorie, i blocchi, le energie e le vibrazioni negative E trasmuti queste energie indesiderate in Pura Luce... e così È FATTO." |
Una testimonianza all’efficacia del sistema Ho’oponopono è riportata dal Dr. Haleakala Hew Len, uno studente della kahuna Morrnah, coautore del libro Zero Limits. Qui racconta una delle sua esperienze di psicologo in un carcere, in una sezione di sicurezza dove era stato chiamato a intervenire per provare a risolvere i problemi creati dai detenuti, reputati persone violente e recidive. Il Dr. Len dice di non aver mai incontrato queste persone ma di aver lavoroto con e su di loro con Ho’oponopono facendo da specchio e elaborando su di lui caso per caso a distanza, fino a cambiarne la frequenza. Nel giro di qualche mese questi detenuti hanno potuto lasciare la sezione di sicurezza e non dimostravano più tratti violenti, si erano miracolosamente riequilibrati. Una storia toccante e uno strumento potente, che ci aiutano a capire quanto possiamo fare dentro di noi in merito a tutto quello che accade al di fuori. Se viviamo in uno stato di separazione e giudizio ci sentiamo vittime e siamo impotenti, ma da ogni latitudine ci insegnano che tutto è collegato. Sentirci parte del tutto ci permette di intervenire e co-creare, anche miracolosamente ! Mabel Katz, 'Scopri l'Ho'oponopono', Bis Edizioni 2011 Luc Bodin, Maria Elisa Hurtado-Graciet, 'Ho'oponopono - I Segreti dei Guaritori Hawaiani', Il Punto d'Incontro Edizioni, 2012 |
The Work - Il Lavoro
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Katie ci invita a osservare come ogni giorno la nostra mente sia attraversata da tantissimi pensieri, molti legati a nostre paure, critiche, giudizi e aspettative. Imparando a fermare i pensieri che ci provocano sensazioni negative, andando a scavare e rigirando la formulazione delle frasi, possiamo ampliare la nostra visione e lasciar cadere ciò che ci toglie energia.
Le semplici domande che compongono il processo del lavoro di Katie sono : E’ vero ? E’ veramente vero ? Come ti fa sentire ? Chi saresti senza questo pensiero ? Andando a fondo, entrando nelle emozioni e ascoltandole, seguendo quello che aumenta l’energia anziché ciò che la annienta, poi imparando a « rigirare » le frasi, si raggiungono risultati nuovi e grande liberazione. Ho sentito di qualcuno che rifiuta e giudica bruscamente questo sistema, io credo che non tutti siamo ancora pronti a lasciar andare l’attaccamento alle nostre convinzioni e ai nostri giudizi… infatti anche per me a volte é ancora una grande sfida. |
Igor ha fatto un passo oltre che ci piace molto portare nei laboratori vocali, quello di fare un ultimo rigiro ancora più profondo che attribuiamo al bisogno dell’anima. L’esempio che usiamo sempre è la frase « Odio il mio vicino perchè non mi ascolta » che con i vari rigiri di Katie diventa 1. « Il mio vicino mi odia perchè non lo ascolto » 2. « Io mi odio perchè non mi ascolto » e 3. « il mio vicino non dovrebbe ascoltarmi ». Dopo aver esaminato in profondità tutte le verità e le sensazioni legate a queste 3 frasi, per noi il passo finale può trasformarsi nel messaggio diretto da parte dell’anima, che semplicemente dice « Mi amo e mi ascolto ». Questa è la frase che alla fine provoca più rilassamento, apertura a livello del cuore e pace nel respiro, se rimaniamo in ascolto profondo del corpo.
Con la pratica, ascoltando ogni nostro pensiero, sopratutto quelli che non ci fanno sentire bene, possiamo trovare la nostra verità più profonda e passare dal vittimismo alla respons-abilità, ossia la capacità di rispondere, e ritrovare la nostra forza. Questo metodo ci insegna veramente a farci « gli affari nostri » in modo sano e prendere la vita nelle nostre mani! Byron Katie, ‘Amare ciò che è’, Edizioni Punto d'Incontro, Aprile 2009. www.thework.com |
Altre citazioni sul
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« Tu sei oggi dovei tuoi pensieri ti hanno portato; domani sarai dove ti portano i tuoi pensieri. » ---- « Sei come pensi di essere. Né più, né meno. Lascia che il fallimento fugga dai tuoi pensieri e che lo spirito sia libero in un mondo di benessere. Quello che ti sei meritato. Domina il tuo tempo e non azzardare, se non sei sicuro al cento per cento. La sconfitta e la depressione sono sempre in attesa. La tua volontà può aprirti la strada verso qualunque obiettivo. Anche se, davanti a essi, sembrano esserci pareti di granito. Non essere impaziente: il tuo spirito è immortale, anche se devi essere felice qui! » (James Allen 1864 – 1912, Sei come pensi di essere) |
Lise Bourbeau, ‘Le 5 Ferite e Come Guarirle’, Edizioni Amrita, Gennaio 2002
Lise Bourbeau, ‘Ascolta il Tuo Corpo, Edizioni Amrita, Settembre 2000 |
Pranayama
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Una corretto esercizio abbina sempre il respiro al movimento e ci abitua a esserne consapevoli in ogni momento della giornata. Nello yoga tutta la parte dedicata al respiro è contenuta nelle pratiche del Pranayama, uno degli 8 passi dello yoga. Questo termine sanscrito traduce la capacità di controllare il movimento dei polmoni e l'assunzione dell'energia vitale, chiamata "prana". É una nostra abitudine identificarci con i nostri "acciacchi" e se sono con noi da anni è facile che ci siamo affezionati e non abbiamo il coraggio di lasciarli andare, magari hanno aiutato noi o chi amiamo o ci sono serviti in passato. Trovando il nostro modo di rilassarci e esercitandoci a riaprire il respiro possiamo sciogliere il corpo e lasciar andare molti pesi, avviando processi di riequilibrio e se siamo veramente pronti, di guarigione. |
Il respiro é anche il nostro mezzo per rimanere nel presente: più é completo più siamo ancorati e svegli nel momento. Possiamo accorgerci che quando siamo persi in un film di sofferenza il nostro respiro quasi si ferma, possiamo sentire che quando siamo con qualcuno in ansia, anche il nostro respiro diventa affannoso, possiamo sorprenderci della lunghezza del nostro respiro se iniziamo a cantare e lo facciamo per qualche tempo in modo regolare. Per provare immediatamente l'effetto del respiro, mettetevi comodi e più rilassati possibile, e iniziate a respirare dal naso riempiendo tutto il corpo davanti, di fianco e dietro. Dopo qualche respiro libero iniziate a contare: inalando contate fino a 3, trattenete il fiato a polmoni peni contando fino a 4 o se ci arrivate fino a 6, esalate sempre dal naso contando fino a 8 e aumentando fino a arrivare a 16. Questo esercizio può aiutarvi se fate fatica a dormire, se siete in un momento di ansia o agitazione o semplicemente per avere più calma, consapevolezza e profondità. |
Reich, Lowen e Levine Tre nomi importantissimi nello studio di salute e benessere psico-fisico, che ci stanno aiutando a capire le funzioni dello strumento esistente più sofisticato al mondo, ossia il corpo umano, sono Wilhelm Reich, medico e psichiatra allievo di Freud e i suoi studi sull'energia da lui definita Orgone, il suo allievo Alexander Lowen, che continua il suo lavoro e in seguito fonda la Bioenergetica e Peter Levine, il terapista ideatore del processo chiamato Somatic Experience nato dal suo studio approfondito della sindrome da trauma e stress .
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Secondo le loro ricerche il corpo umano registra tutto, fin da prima della nascita e ogni esperienza che ci ha provocato una forte reazione emotiva, stress o trauma, anche inconscio, ha lasciato un segno anche nel nostro corpo, alterando il fluire corretto dell'energia vitale. Grazie a questi personaggi abbiamo capito che le tensioni muscolari, i blocchi energetici e/o fisici, le armature e le varie conseguenze che ognuno di noi ha sviluppato per continuare a vivere nonostante le "botte" prese, tutto può essere sciolto -se siamo veramente pronti.
Per scavare, risentire e esprimere quanto era rimasto intrappolato non serve il giudizio ma un buon mix di coraggio e fiducia per lasciarsi aiutare a liberare il corpo e ritrovare il flusso sano dell'energia vitale. |
Attraverso i lavori di bioenergetica e somatic experience questi blocchi possono essere finalmente sciolti e l’approccio è principalmente fisico; partendo dal contattare le parti rigide o bloccate eseguendo specifici esercizi, l’energia ritorna a circolare in modo sano, il corpo reagisce e può ritrovare il suo equilibrio.
Il nostro corpo é lo strumento più incredibile e sofisticato che esista al mondo e se lo impariamo a amare e vedere davvero come il tempio della nostra anima, allora diventa anche sacro. |
Louise Hay
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In modo molto simile e sempre in seguito a un percorso personale di malattia e guarigione, la canadese Claudia Rainville ha codificato il metodo Metamedicina e pubblicato interessanti libri come « Metamedicina : ogni sintomo è un messaggio », dove traduce i messaggi legati ai vari sintomi fisici. Noi a casa lo consultiamo come un Dizionario e ci ha aiutato in tante occasioni a velocizzare la guarigione anziché peggiorare i sintomi. |
Nei libri di entrambe si trovano delle domande da porsi e delle affermazioni utili in caso di qualsiasi malessere ; certo é che indagando nella nostra interiorità possiamo trovare tutte le risposte per tutto ciò che ci riguarda…e avviarne la trasformazione fino alla guarigione, se lo hanno fatto loro e tanti altri, perché non dovremmo poterlo fare anche noi ?
Louise L. Hay, ‘Il Potere é in Te’, Edizioni Armenia, Gennaio 1992 Louise L. Hay, ‘Guarisci Te Stesso', Edizioni My Life, Dicembre 2013 Louise L. Hay, ‘Guarisci il tuo Corpo’, Edizioni Armenia, Marzo 2008 Louse L. Hay, ‘Ama il tuo Corpo’, Edizioni Armenia, Gennaio 2003 Claudia Rainville, ‘Metamedicina, ogni sintomo è un messaggio’, Edizioni Amrita, Gennaio 2000 |
Il Viaggio
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E' un vero e proprio cammino che passo dopo passo guida a incontrare la nostra saggezza più profonda, a contattare le memorie cellulari per liberarle e poter ricominciare a vivere lasciando veramente alle spalle ciò che non ci serve più e ci impedisce di vivere liberi e avere ciò che vogliamo nella nostra vita. Se non l’hai mai fatto può essere un esercizio interessante e rivelarti cose di te che non avevi ancora liberato e che da qualche parte aspettavano una via d’uscita. |
Brandon Bays, ‘The Journey’, Edizioni Ocean of Life ; Seconda edizione (2012) Brandon Bays, ‘Consapevolezza - La Nuova Valuta’, Edizioni Ocean of Life, Dicembre 2009 |
Masaru Emoto
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Per dimostrare ulteriormente quanto le parole influiscano sul benessere della materia Masaru Emoto suggerisce un esperimento che su internet è diventato popolare : prendere del riso bollito e dividerlo in due contenitori uguali, tenerli a distanza di circa 50 centimetri e rivolgere parole positive a uno e parole negative all’altro. Nell’arco di 2-3 settimane il risultato dell’esperimento è impressionante perchè dimostra che le parole positive aiutano a preservare il riso come nuovo mentre quelle negative velocizzano il deterioramento fino alla putrefazione. Un’altra versione dell’esperimento è con 3 barattoli dello stesso riso, dove l’ultimo barattolo è stato ignorato, diventando quello più deteriorato di tutti e dimostrando come ricevere attenzioni positive sia salutare, ricevere attenzioni negative sia dannoso e non ricevere attenzionie sia addirittura ancora peggio. Consigliamo a chi ha bambini o ragazzi adolescenti a riprodurre in casa o poporre a scuola questo esperimento per poter sperimentare personalmente l’impatto delle parole e l’importanza di sceglierle prima di aprire la bocca… Dopo aver capito l’importanza delle parole che diciamo, sarà più facile anche fare l’esercizio suggerito da Gerald Jampolsky nel suo libro “Amare è lasciare andare la Paura”. Semplicemente elimina dal tuo vocabolario:
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Sii gentile e paziente se non riesci subito, suggerisco sempre di iniziare con piccoli passi fattibili per evitare ulteriore frustrazione. Puoi stamparti la lista e esercitarti per un ora, poi un giorno e aumentare gradualmente. Ogni tanto fermati e senti bene che effetto fà non ‘ruminare’ più queste energie. Aggiungo un suggerimento ricevuto da qualche mese, anche per me non è sempre facile ricordarmene quindi so che è un buon esercizio per me : prova a sostituire i ‘no ma’ con ‘sì e…’, per diventare sempre più co-creatori anziché distruttori! Masaru Emoto, ‘I Messaggi dell’Acqua’ Hado Publishing, Gennaio 2002 Masaru Emoto, ‘La Risposta dell’Acqua’ Edizioni Mediterranee, Aprile 2004 Masaru Emoto, ‘L’Insegnamento dell’Acqua’ Edizioni Mediterranee, Novembre 2005 |
Mantra e Kirtan Una buonissima scusa per cantare arriva dall’India come lo Yoga di cui fà parte. E’ la pratica di recitazione dei mantra, come le nostre preghiere, sequenze di sillabe in sanscrito con significato e energie potenti. Vengono cantanti da millenni, dapprima in India e poi con la diffusione della ricerca spirituale si diffondono in tutto il mondo, si dice che aiutino a purificare la mente e chiamare a chi li recita determinate condizioni come la guarigione, la benedizione, la rimozione degli ostacoli e tanto altro.
Come per ogni cosa, se sappiamo cosa stiamo facendo possiamo esserne più consapevoli, quindi consiglio di informarsi su cosa significa quello che facciamo uscire dalla nostra bocca! Anche la pronuncia é molto importante, per cui prima di cantarne o recitarne uno anche mentalmente, assicurati di come farlo correttamente attraverso internet o tramite qualcuno che pratichi yoga già da qualche anno. Recitare i mantra si accosta benissimo al canto libero e offre un’esperienza diversa ma sempre meditativa, che quando fatta in gruppo e accompagnata da strumenti musicali si chiama kirtan, una pratica che può far sorgere tantissima gioia e commozione. Anche qui possiamo provare e sentire cosa suscita in noi sia cantare in un’altra lingua che usare queste sillabe così cariche di energia, se lo facciamo da soli o quando ci sono altri a cantare con noi. |
I mantra più usati sono il semplice Om, su cui il moi insegnante indiano aprirebbe una lunga dissertazione, basti sapere che come nella Bibbia è scritto che in principio era il Verbo, nei testi sacri Indiani in principio era Om. E si dice che cantando l’Om esplorando tutti i suoni che lo compongono sia una pratica molto potente e benefica, che porti nel tempo alla comprensione di tutto l’Universo. Diventa qualcosa come Aaaooouuummm e se state già giocando con gli armonici anche qui ne potete sentire parecchi sopratutto alla fine.
Om Shanti (pronunciato om scianti), che chiama la pace e Om namah Shivaya (pronunciato om nama scivaia), che può equilibrare tutti gli elementi della natura, terra, acqua, fuoco, aria e etere e in una poetica traduzione dice « Saluto colui che ho il potenziale di diventare ». Om Tat Sat o Hari Om Tat Sat è un altro mantra famoso perchè nella Bhagavad Gita, l’antico testo epico indiano che narra le vicende di Krishna e Arjuna, viene definito da Krishna stesso il mantra più importante per la purificazione e il risveglio supremo e può anche essere tradotto come «Divino tutto ciò che é verità ». Om Namo Bhagavate (pronunciato om namo bagavate), nella forma Om namo Bhagavate Vassudevaya é conosciuto come mantra della liberazione e si dice che ripetuto quotidianamente sia una formula per ottenere la libertà dai cicli di morte e rinascita e dal karma. Mère, compagna spirituale di Sri Aurobindo, due personaggi da conoscere nella loro continua ricerca di perfezionamento, hanno dedicato le loro vite alla creazione di uno yoga integrale per la nascita dell’uomo nuovo, considera questo mantra molto importante perché dice contenga i principi di invocazione suprema, dono totale di sé e aspirazione. |
Ci sono così tanti mantra che se ti sono piaciuti questi potresti divertirti a cercarne altri da cantare, anche perchè oggi è abbastanza facile trovarli scritti, tradotti e anche cantati su internet. Soffermati a esplorare il Gayatri Mantra e ascoltalo cantato da Deva Premal, é magnifico e si trova anche su internet, mentre per la protezione da malattie e morte esplora il Mrityum Jaya Mantra. I nostri cantanti preferiti in questo particolare campo al momento sono Deva Premal, Snatam Kaur, Jay Uttal e Krishna Das, che si trovano facilmente su internet, anche se il kirtan sta prendendo sempre più piede e ci sono diversi altri cantanti che stanno lo sperimentando.
Per finire questa breve parte dedicata ai mantra ne ho scelto uno un pò più lungo che mi piace particolarmente, lo trovo bello come significato e da cantare può essere scandito facilmente. La traduzione dell’Asatoma Mantra è « Portaci dall’ignoranza alla Verità, dall’oscurità alla luce, dalla morte all’immortalità. Om Pace, pace, pace». Om Asatoma sadgamaya Tamasoma jyotirgamaya Mrtyorma amrtamgamaya Om shanti shanti shanti (pronunciato om asatoma sat gamaia – tamasoma giodir gamaya – mritiorma amritam gamaia) Cantanti Mantra Khrishna Das, www.krishnadas.com Snatam Kaur, www.snatamkaur.com Deva Premal, www.devapremal.com |
Floriterapia
I fiori sono una meraviglia della natura per la loro bellezza per il profumo, perché tanti si trasformano in frutti e altri in semi, ma anche perchè possono essere usati come strumenti di sostegno nel nostro cammino.
Il primo medico a utilizzarli e catalogarli per il loro aspetto terapeutico fu in dottor Edward Bach, dapprima medico battereologo poi omeopata e infine floriterapeuta inglese del secolo scorso. La sua storia é molto affascinante e il suo intento finale, dopo aver avuto grandi risultati in immunologia e omeopatia, diventò quello di creare una cura sia economica che di facile accesso a tutti. |
A differenza dell'omeopatia, che porta al corpo la stessa 'informazione' della malattia ma in minima dose, per stimolarne la guarigione, i fiori portano nuove risorse alla persona che sta vivendo un momento di difficoltà psicofisica, aiutandola a riequilibrare quello che era in squilibrio nella propria personalità e aveva causato il problema. Dopo Bach e i fiori inglesi sono arrivati e molto apprezzati i fiori australiani grazie al lavoro di Ian White, quelli Californiani, dagli Stati Uniti e ne stanno nascendo sempre di nuovi! Tutti questi rimedi sono consigliati per sostenere un processo di guarigione, nei momenti di difficoltà e cambiamento e per ricevere nuovi stimoli per riequilibrare i tratti della personalità che, quando squilibrati, possono dare nascita a situazioni spiacevoli che talvolta tendono a ripetersi. |
Da menzionare accanto ai fiori di Bach è anche il nome di Dietmar Krämer, uno studioso tedesco che ha dato un ulteriore aiuto per la scelta e l'utilizzo dei fiori sia attraverso la mappatura sul corpo dei diversi che con la codifica di 12 gruppi di fiori detti binari e le indicazioni di come usarli. Suggerisco di sperimentare, ma con il sostegno di una persona esperta nel campo! Sito Svizzero: www.fioridibach.ch Sito Italiano: www.fioridibach.it |
Terapia Verbale
Nella filosofia hawaiana c'è un insegnamento a proposito dell'efficacia che mi ha aiutata a lasciare aperte le porte nelle mie ricerche per poter sperimentare e trovare quello che funziona per me in ogni momento di bisogno.
La TV, come viene chiamata la Terapia Verbale della dottoressa Gabriella Mereu, é una di queste piccole grandi magie, sviluppata da una donna sarda che mi ricorda un mix tra folletto, un troll e la sorella del piccolo diavolo di Benigni! A volte irriverente, pungente sopratutto nei confronti degli uomini, spesso divertente, diretta e vera, la Mereu conduce conferenze dove spiega come il corpo sia intelligente e si esprima attraverso sintomi metaforici per farci capire che una situazione che viviamo non ci è benefica. |
Seguendo la simbologia, i vecchi proverbi e modi di dire e il linguaggio del corpo e della persona che le sta di fronte, lei trova una metafora per ogni situazione che le si presenta e cerca di smontarla, ridicolizzarla per sciogliere la tensione che ha creato il sintomo. Per questo suo modo "inconvenzionale" mi sembra di aver capito che abbia avuto qualche "problemino" e che i suoi toni si siano un pò smorzati con il tempo e l'esperienza. Per me rimane un folletto divertente, provocatore e che la vede lungs, da cui di certo qualcosa posso imparare! Non solo molte persone hanno beneficio immediato dopo aver solamente parlato con la dottoressa Mereu, da qui la Terapia Verbale, ma qualcuno mi ha testimoniato di aver risolto un sintomo fastidioso che daveva da tempo semplicemente leggendo alcune spiegazioni e esempi riportati in uno dei suoi libri... |
L’Amore é anche la migliore terapia!
« Se la scienza scoprisse una medicina così potente e attiva come l’amore, questa medicina sarebbe celebrata come qualcosa di sensazionale e il farmaco raggiungerebbe un vero record di vendite. Da tal momento in avanti non si avrebbero effetti secondari nocivi, perchè nulla è così prezioso come l’amore »
- Larry Dossey, Healing Words, la forza della preghiera e la terapia medica « Il potere terapeutico dell’amore è una legge di natura, attiva al di là dello spazio e del tempo. Simpatia, dedizione e amore producono il clima che decide della nostra salute. L’amore fa abbassare la pressione del sangue, elimina la paura e la tristezza, può arrestare la crescita di tumori, rende la vita varia e meravigliosa. » - Wighard Strehlow, La medicina di Santa Ildegarda |
L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. - Alphonse Karr « Nel mio stato di NDE (Near Death Experience) ho realizzato che tutto l’Universo è composto di amore incondizionato, e che io sono una delle sue espressioni. Ogni atomo, ogni molecola, quark é composto di amore…In effetti l’energia universale della forza della vita é amore, e io sono composta di energia universale…quando noi sappiamo che siamo amore non dobbiamo sforzarci per essere benevolenti verso gli altri. Ci basta essere autentici per diventare uno strumento dell’energa d’amore che toccherà tutti quelli con cui entreremo in contatto. » - Anita Moorjani, Morendo ho ritrovato Me Stessa |
« L’Amore inonda il tutto » Ildegarda da Bingen (1098-1179) « La medicina più potente è l’amore » Paracelso (1493-1541) « All you need is Love, Love is all you need » The Beatles (1962-1970) Krishnananda, ‘A Tu per Tu con la Paura’, Edizioni Feltrinelli, Aprile 2006 Amana, Krishnananda, ‘Uscire dalla Paura’ Edizioni Urra, Gennaio 2008 Amana, Krishnananda, ‘Aprirsi alla Vulnerabilità’ Edizioni Apogeo, Maggio 2012 Gerald Jampolsky, ‘Amare é lasciare andare la Paura’, Edizioni Essere Felici, Giugno 2007 |
Esercizi utili 1
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Respiriamo per alcuni istanti scendendo sempre più nella terra espandendo la nostra consapevolezza, in ascolto delle sensazioni che arrivano, senza giudizio. I nostri capelli, la testa e le braccia salgono invece verso il cielo, espandendoci sempre più verso il sole, incandescente e pulsante. Respiriamo per alcuni istanti salendo sempre più nel cielo, continuando a espandere la nostra consapevolezza e ascoltando senza giudizio tutto quello che passa nella nostra mente, nelle nostre emozioni e nel nostro corpo. Il nostro tronco, con i sette chakra principali che lo colorano come un arcobaleno, diventa un ponte tra la terra e il cielo. Proviamo a immaginare o visualizzare per qualche istante il nostro arcobaleno personale, il nostro corpo che unisce la terra al sole. |
Continuiamo a respirare profondamente dal naso riempiendoci dal basso verso l’alto e svuotandoci dall’alto verso il basso, tutto intorno alla colonna vertebrale, continuando a rilassare tutto il corpo, la mente, il cervello e abbandonandoci con fiducia alla terra che ci sostiene, sentendo il piacere che dà questo movimento dell’energia. Se senza sforzo escono dei suoni, lasciamo che il corpo si permetta di esprimerli durante tutta la meditazione. Possiamo lentamente ritornare a muovere il corpo con piccoli movimenti, molto dolcemente per risvegliarci, oppure proseguire con la prossima sequenza. |
Esercizi utili 2
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Infiliamo tutto in tanti sacchetti che posizioniamo intorno a noi, non lasciamo spazio alla censura o autocritica, osiamo ammettere che una certa pesona o situazione sono troppo per noi e siamo pronti a lasciarli andare, se ci sono paure o giudizi, mettiamo anche quelli nei loro bei sacchetti!
Per volare e salire nel cielo, è necessario alleggerirsi e finalmente possiamo sciogliere uno a uno i nodi dei sacchetti che abbiamo appena riempito per farli cadere a terra. Sentiamo il peso e il suono che fanno queste zavorre che cadono, sentiamo quanto erano pesanti e quanto appesantivano anche noi. Possiamo accompagnare questo rituale con il suono che esce spontaneo, senza sforzarci, oppure rimanere in ascolto delle sensazioni e delle emozioni. Uno a uno, con amore e gratitudine se riusciamo, oppure semplicemente con la gioia di liberarcene, lasciamo che tutti i sacchi si stacchino da noi e saliamo sempre più in alto, nel cielo. Ammiriamo lo spettaccolare panorama intorno a noi; possiamo immaginare un luogo che abbiamo già visitato e ci ha toccati particolarmente oppure un’immagine vista in una foto, un paese dove sognamo di andare o un luogo di fantasia. |
Lasciamo che il vento ci trasporti e guidi la nostra mongolfiera fino a una spiaggia o vicino a un luogo con dell’acqua dove possiamo immergerci. Lentamente andiamo a bagnarci, lavando via le ultime scorie di tutto ciò che abbiamo lasciato andare. Ci sentiamo rinati e ringraziamo l’acqua per il suo potere di trasportare e purificare. Possiamo asciugarci con morbide stoffe o stenderci al sole per qualche istante, prima di ritornare sulla mongolfiera che ripartirà veloce e leggera e ci riporterà a casa.
Respirando dal naso profondamente, iniziamo a muovere lentamente prima le mani e i piedi e poi tutto il corpo finché ci stiriamo molto bene, come ci svegliassimo da un lungo sonno ristoratore, ci giriamo sul fianco destro e ascoltiamo per gli utlimi istanti le sensazioni e emozioni del nostro corpo rinnovato, prima di sollevarci. |
Altri semplici
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· Ballare, un ritmo allegro che ci fa saltare e sfogare, sentire la nostra energia, anche qui è meglio ballare con tutta la nostra energia e poi fare qualche minuto fermi immobili a semplicemente ascoltare i movimenti interni, il risveglio e la ridistribuzione dell’energia, proprio dove il corpo ne ha bisogno. Ringraziare e benedire questa energia ! · Camminare nella natura, osservando e aprendosi a ricevere tutto quello che la natura ci offre, tra cui la guarigione. Se possibile a piedi scalzi, per ritrovare il radicamento con la terra. Osservare tutto come se fosse la prima volta e lasciare che i pensieri scorrano, senza giudicarli, bloccarli o attaccarcisi. Ringraiare e benedire la natura, sia fuori che dentro di noi… · Fare un bagno, saltare nel lago, fiume, mare o nella vasca da bagno, dove avrete messo un pugno di sale marino, oppure un pugno di argilla e qualche goccia dei vostri oli essenziali preferiti. Ringraziare e benedire l’acqua, sia fuori che dentro di noi… |
· Leggere un buon libro Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa, ‘Metagenealogia’, Edizioni Feltrinelli, Novembre 2012 Alejandro Jodorowsky, ‘Psicomagia’, Edizioni Feltrinelli, Dicembre 2004 Alejandro Jodorowsky, ‘Danza della Realtà’, Edizioni Feltrinelli, Gennaio 2004 Alejandro Jodorowsky, ‘Quando Teresa si arrabbiò con Dio’, Edizioni Feltrinelli, Febbraio 1998 Dan Millman, ‘La Via del Guerriero di Pace’, Edizioni Punto d’Incontro, Luglio 2007 Dan Millman, ‘Il Sacro Viaggio del Guerriero di Pace’, Edizioni Punto d’Incontro, Gennaio 2000 Don Miguel Ruiz, ‘I quattro accordi’, Edizioni Punto d’Incontro, Gennaio 2001 Alexander Eben, ‘Milioni di Farfalle’, Edizioni Mondadori, Marzo 2013 |
I 7 principi Hawaiani
Visto che ne ho parlato nell’introduzione ho pensato che potevano interessarti anche gli altri. Si possono integrare in vari modi : meditando su uno alla volta, cantandone semplicemente i nomi in hawaiano, attaccandoli al frigorifero, ricordandoceli nei momenti di difficoltà. Qualsiasi cosa decidi di fare con questi principi sappi che quando saranno veramente parte di tutti noi, la nostra vita non sarà più la stessa e noi saremo finalmente i co-creatori del mondo che vogliamo e dalla versione migliore di noi stessi, presenti e felici.
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Essere felice
Per finire ti ringrazio dell’attenzione e spero trovi qui qualche buono strumento per il tuo cammino . Che tu possa essere la versione migliore di te che ti puoi immaginare e che la tua vita sia esattamente come tu la vuoi! Om Lokah Samasta Sukino Bhavantu, un mantra, un ultimo augurio che significa Che tutti gli esseri di tutti i mondi possano essere felici…e che i miei pensieri, parole e azioni possano contribuire alla felicità. |
Essere felice
Non esiste alcun dovere nella vita, vi è solo il dovere dell’essere felici. Per questo solo noi siamo al mondo, e con tutti i doveri con tutta la morale con tutti i comandamenti difficilmente ci si rende felici l’un l’altro, perchè non si rende felici se stessi. Se l’uomo può essere buono, lo può essere solo se egli è felice, se egli ha in sè l’armonia, quindi se egli ama. |
Questo è stato l’insegnamento nel mondo; Questo diceva Gesù, Questo diceva Buddha, Questo diceva Hegel. Per ognuno l’unica cosa importante al mondo è: la propria interiorità la propria anima la propria capacità di amare. Se queste sono in ordine Si possono mangiare miglio o dolci, portare stracci o gioielli, allora il mondo risuonerà chiaramente con l’anima, è buono, è in ordine. Herman Hesse |